
Sono una ragazza di quasi 22 anni e soffro di una forma d’acne non gravissima, ma bdavvero fastidiosa e che mi disturba molto, anche perché sto seguendo un corso per diventare attrice teatrale. Vorrei capire quali sono le cure più efficaci e come scegliere quella più adatta al mio caso. Basta prenotare una visita dal dermatologo o è meglio sottoporsi prima a degli esami? E quali potrebbero essere?
Risponde Ketty Peris, presidente della Società Italiana di Dermatologia SIDeMaST e direttore della Clinica Dermatologica all’Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico Gemelli di Roma.
L’acne è una patologia cronica infiammatoria della cute che interessa il follicolo pilifero e le ghiandole sebacee. I meccanismi principali che stanno alla sua base sono tre: l’aumentata produzione di sebo, l’ostruzione dello sbocco ghiandolare e la proliferazione di batteri, che porta alla produzione di mediatori dell’infiammazione. In pratica, l’accumulo di sebo e cellule cutanee nel follicolo crea una sorta di «tappo» che impedisce al secreto oleoso di defluire all’esterno e crea un terreno favorevole alla crescita batterica. Si formano così comedoni (più noti come punti bianchi e punti neri), papule arrossate e pustole (o brufoli). E quando questo processo si estende in profondità, nei pazienti con acne moderata o grave, si presentano in aggiunta noduli e cisti infiammate che possono lasciare cicatrici permanenti sulla pelle.
Ne soffre circa il 75-90% degli adolescenti
Si può manifestare su viso, spalle, collo, schiena e avambracci e si osserva tipicamente in adolescenti e giovani adulti, ma può insorgere anche in età adulta. Nella maggioranza dei casi esordisce alla pubertà ed ha un picco di incidenza a 12-14 anni nelle donne e 13-18 anni nei maschi: si calcola che ne soffra circa il 75-90% degli adolescenti. Esistono diversi tipi di acne, alcuni dei quali causati da squilibri ormonali, altri da motivi lavorativi, da cosmetici o da farmaci: per questo è sempre consigliabile farsi visitare dal dermatologo per avere un corretto inquadramento e iniziare la terapia più appropriata. Non serve fare esami, ma lo specialista può decidere, in base alla gravità dell’acne, all’eccessiva peluria o ad altri criteri, di prescrivere le analisi necessarie.Spesso invece i pazienti utilizzano prodotti «fai da te» per lungo tempo prima di rivolgersi al medico,ma l’uso di cosmetici troppo grassi può predisporre al disturbo, perché questi prodotti favoriscono l’accumulo di sebo e l’ostruzione del follicolo pilifero. E lavare troppo insistentemente la cute o usare detergenti aggressivi può peggiorare la situazione. La regola d’oro è evitare tutto ciò che può irritare la pelle. Per stabilire la cura corretta ed efficace, infine, è fondamentale capire da dove nasce il problema nel singolo paziente.
Le terapie
Nella forma più comune di acne, la scelta della terapia si basa essenzialmente sulla fase di malattia: se si tratta di una forma lieve (di tipo comedonico) o una forma moderata (tipo papulo-pustoloso) o ancora se è una forma grave (tipo nodulare). Le più recenti linee guida internazionali suggeriscono di usare retinoidi o combinazioni fisse di retinoidi e benzoilperossido, o acido azelaico o acido salicilico per uso topico. Nelle forme moderate-gravi si possono preferire antibiotici per via orale o retinoidi o terapia ormonale (estro-progestinici) per via orale. Oltre alla terapia farmacologica, il dermatologo può anche consigliare dei prodotti di detersione e idratazione più adatti al tipo di acne e al tipo di pelle.
5 marzo 2021 (modifica il 5 marzo 2021 | 18:30)
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